Il TESORO del MUSEO del SANTUARIO di SAN VITO LO CAPO:
GLI ARGENTI.
Testi tratti da:
- "Il Tesoro del Santuario di San Vito Lo Capo" a cura di Annamaria Precopi Lombardo, Pietro Messana e Silvia Scarpulla - Edizioni MEETING POINT
- "SAN VITO Indagine su un martire di Cristo dei primi secoli" di Pietro Messana - Edizioni MEETING POINT
CALICE
Argento sbalzato, cesellato, dorato
cm 25x11
Marchi: nessuno
Argentiere palermitano
Fine del secolo XVI
L'opera acquistata a Palermo nel 1986, quale dono di ordinazione per don Piero Messana, è stata dallo stesso donata al Santuario di San Vito Lo Capo in occasione del suo XXV di sacerdozio.
CROCE
Argento sbalzato, cesellato
cm 42x17
Marchi: nessuno
Argentiere trapanese
Primo ventennio del secolo XVII
L'opera potrebbe identificarsi con "(..) una croce d'argento (..)" menzionata da Antonio Cordici nel suo manoscritto del 1624 Istoria della Chiesa di Santo Vito Lo Capo, tra "Le robe, e ornamenti della Chiesa (...)".
RELIQUIARIO A BUSTO DI SAN VITO
Argento sbalzato, cesellato
cm 54×21
Marchi: nessuno
Argentiere palermitano
Prima metà del secolo XVII
Iscrizione: LEONARDV FONTANA PROCURATORI
AMBROSIO DI LEONE COLO 1628
Custodito nell'ipogeo del Santuario, il Busto è stato riposto in questo luogo il primo maggio 2003 - giorno in cui rivide la luce il nucleo più antico della Chiesa risalente all'Alto Medioevo. Lo storico Antonio Cordici riporta: "Oggi stassi facendo una testa col petto di argento per conservarvi una reliquia del capo di santo Vito della grandezza d'una moneta di tar+ sei (...)."
RELIQUIARIO A BUSTO DI SAN VITO
(particolare)
Maestranze italiane
argento sbalzato e cesellato
anno 1628
Il Reliquiario a busto, da cui è tratto il particolare, è custodito nell'ipogeo-battistero del Santuario sin dal primo maggio 2003, giorno in cui rivide la luce il nucleo più antico della Chiesa risalente all'Alto Medioevo - seguendo le indicazioni liturgiche secondo le quali le reliquie dei martiri vanno custodite dentro o sotto l'altare.
LAMPADA PENSILE
Argento sbalzato, casellato, inciso
cm 90×14
Marchi: Palermo (Aquila a volo alto), GCA-5(7)
Trapani (Falce coronata), C-C-C, NB
Argentiere palermitano
Argentiere trapanese
Prima metà del secolo XVII
Iscrizione: IN HONOREM SANTORUM MARTYRUM VITI MODESTI ET CRISCENZIE QUIDAM ILLITIS PANORMITANUS P.P. 1633
L'opera, esposta all'interno del Santuario, presenta tipologia a coppa sagomata, molto diffusa sul territorio isolano. Le figure dei Santi Vito, Modesto e Crescenza vengono ritratti secondo la consueta iconografia: il cane e la croce per San Vito, la palma e il libro per San Modesto, la palma per Santa Crescenza.
CALICE
Argento sbalzato, cesellato, dorato
cm 25x11
Marchi: Trapani (Falce coronata e lettere DUI)
Argentiere trapanese
Prima metà del secolo XVII (1614-1630)
Il calice mostra una base circolare gradinata da cui sorge un fusto modellato da sobri collarini.
PISSIDE
Argento
cm 31×10
Marchi: Trapani (Falce coronata e DUI), A-M,I-M
Argentiere trapanese
Seconda metà del secolo XVII
L'opera, pur nella semplicità dell'impianto strutturale, denota l'abbandono degli stilemi rocaille in funzione di una scuola sensibilità neoclassica.
CORONA
Argento sbalzato,cesellato
cm 11×16
Marchi: MTC,precedute da lettere di dubbia lettura
Argentiere trapanese
Fine secolo XVII - inizio secolo XVIII
La corona, a fastigio aperto, presenta una base circolare la cui fascia anulare viene aggettivata da motivi circolari e romboidali, inframezzati da piccole circonferenze.
PORTAOLIO
Argento
cm 16×7
Marchi: Trapani (Falce coronata e DUI), BFA
Argentiere trapanese
Secolo XVIII
Un'idea compositiva semplice e lineare caratterizza questa opera: essa mostra una base circolare gradinata aggettivata da modanature aggettanti che giungono al piede da cui sorge il corto fusto.
OSTENSORIO
Argento, sbalzato, cesellato
cm 50×20
Marchi: Palermo (Aquila a volo basso e RUP), GO708, GB
Argentiere palermitano
Prima decade del secolo XVIII (1708)
Iscrizione: GIULIANO BERZIO MILANESE, FECE QUESTA OPERA PER SUA DEVOZIONE
L'opera presenta una base circolare gradinata, ingentilita da una circonferenza a perline, e dominata sull'orlo da motivi acantiformi.
PISSIDE CRISMATORIO
Argento sbalzato, cesellato
cm 24×9
Marchi: Trapani (Falce coronata e DUI), LOTTA
Argentiere trapanese
Iscrizione: (...) Fcv Niem M C A Salem... + E Elomosin
Prima metà del secolo XVIII
Linearità e sobrietà ritraggono l'oggetto qui esaminato. L'opera è priva di elementi decorativi ed è composta da una base circolare ed una coppa liscia chiusa da un coperchio sormontato da una crocetta apicale.
STAUROTECA
Argento sbalzato, cesellato
cm 40×12
Marchio: DVI, GOC
Argentiere trapanese
Prima metà del secolo XVIII (1717)
Iscrizione: LEONARDO ZICHICHI 1717
L'opera si compone di una base circolare gradinata: sul piede vengono poi incise le figure dei Santi Vito, Modesto e Crescenza.
RELIQUIARIO
Argento sbalzato, cesellato
cm 37x12
Marchi: Trapani (Falce coronata e DUI), P.C.41; NB
Argentiere trapanese
Prima metà del secolo XVIII (1741)
Iscrizione: EL . SIG NICOLO PAMFALONE
L'oggetto, rispondente a criteri stilistici del '700, presenta base circolare con orlo inferiore impreziosito da una soluzione compositiva legata a motivi fitomorfi.
TECA EUCARISTICA
Argento sbalzato, cesellato e parti fuse
cm 11×13
Marchi: LOTTA
Argentiere trapanese (bottega Lotta)
Prima metà del secolo XVIII
Il prezioso manufatto con base circolare, priva di elementi decorativi, chiusa da un coperchio sormontato da un globo liscio recante lo stemma della famiglia Palma.
CALICE
Argento sbalzato, cesellato, dorato
cm 25x11
Marchi: Trapani (falce coronata); AD.C; GM
Argentiere trapanese
Metà del secolo XVIII
Il calice poggia su una base mistilinea gradinata ad andamento esagonale. Questa, sul piede, vede l'alternarsi di sei spicchi decorati da cornici rocaille.
SECCHIELLO ACQUA BENEDETTA E ASPERSORIO
Argento sbalzato, cesellato
cm 12X10; cm 24X6
Marchi: Palermo (Aquila a volo alto); GCA(..); DNR
Argentiere palermitano
Metà del secolo XVIII
Il secchiello si compone di una base circolare con piede ritmato da moduli acantantiformi. Da qui una gola liscia priva di ornamenti funge da raccordo con la vasca decorata, secondo il più squisito gusto rococò del tempo.
LAMPADA PENSILE
Argento sbalzato, casellato
cm 85×16
Marchi: Palermo (Aquila a volo alto); GCA.57
Argentiere palermitano
Metà del secolo XVIII
Iscrizione: MASSARIA(D?) INICI
La lampada pensile, esposta all'interno del Santuario di San Vito, presenta una tipologia strutturale con con corpo a coppa sagomata, molto diffusa ne '700 nel territorio isolano.
RELIQUIARIO
Argento sbalzato e cesellato
cm 68x17
Marchi: Trapani (Falce coronata e DUI, DEC)
Argentiere trapanese
Prima metà del secolo XVIII
La morfologia stilistica dell'opera fa supporre che il reliquiario sia composto da parti non pertinenti fra loro: rispettivamente la base e il fusto in confronto al ricettacolo. Base e fusto potrebbero essere le componenti di un candeliere.
CALICE
Argento sbalzato, cesellato, dorato
cm 25x11
Marchi: Palermo (Aquila a volo alto), DC.A.74, [..] C.A.7[..]; [..]74
Argentiere palermitano MDI
Seconda metà del secolo XVIII (1774)
Il calice si compone di una base esagonale mistilinea gradinata, scandita sul piede da quattro volute ritmate da una sinuosità di linee che ne seguono l'andamento ascensionale.
CALICE
Argento cesellato, dorato
cm 25x11
Marchi: ADC GM
Argentiere trapanese
Seconda metà del secolo XVIII
L'opera è caratterizzata da una base circolare ornata, lungo il perimetro, da un repertorio tematico ricorrente di palmette stilizzate inscritte in cornici cuoriformi. Le componenti strutturali del manufatto sono caratterizzate da linearità e semplicità decorativa che abbandonano le flessuosità rococò in virtù di un maggiore rigore formale.
CROCE D'ALTARE
Argento sbalzato, cesellato e parti in fusione
cm 25×9
Marchi: Trapani (Corona regia e cinque torri); CCA9[6]; CA; BP
Argentiere trapanese
Fine del secolo XVIII (1796)
Caratterizzato da una base a sezione triangolare, con zoccolo liscio leggermente modanato. La base viene poi esaltata da fogli d'acanto che ne sottolineano il movimento ascensionale.
NAVICELLA PORTA INCENSO
Argento sbalzato, cesellato
cm 21x8
Marchi: Trapani (Castello, Corona regia, lettere invertite IUD), MCC20, VP
Argentiere trapanese
Primo ventennio del secolo XIX (1820)
Il manufatto in esame è costituito da un'alta base circolare ritmata da una teoria di perline che descrivono l'orlo del piede.
TURIBOLO
Argento sbalzato, cesellato
cm 22x6
Marchi: Trapani (Castello, Corona regia, lettere invertite IUD),MCC9[0 o 8],VP
Argentiere trapanese
Ultimo decennio del secolo XVIII
L'opera, insieme alla Navicella, forma un raffinato completo liturgico. Si compone di una base circolare, un'elegante fascia a perline che circonda il coperchio, e un elaborato decoro floreale che ne descrive la coppa.
TURIBOLO
Argento sbalzato, cesellato
cm 29x8
Marchi: Aquila a volo alto, S.T. 800
Argentiere palermitano
Inizio del secolo XIX (1800)
Iscrizione: Gabriele e Paola Pizzimenti
L'opera si compone di una base circolare con moduli acantiformi cesellati, ritmati da due fasce ornamentali. Un'ulteriore modanatura liscia che circoscrive la coppa, e una sottile perlinatura, da raccordo con il coperchio traforato. Si tratta di un'opera del 1800, proveniente da una chiesa di Palermo probabilmente distrutta e acquistata sul mercato antiquario e donata a San Vito da Gabriele e Paola Pizzimenti nel 1989.
CALICE
Argento sbalzato, dorato
cm 31x15
Marchi: nessuno
Argentiere: Pietro Accardo
Inizi del secolo XXI
Iscrizione: Marius Maximus Catania prebyter donavit 8 Maggio MMVI
L'opera si compone di una base circolare aggettivata dal simbolo cristologico della croce monogrammatica, recata a sbalzo. Sotto la base l'iscrizione identifica il donatore con Padre Massimo Catania.
CANCELLO
Rame sbalzato, traforato, dorato
cm 160×65
Maestranze siciliane
Prima decade del secolo XVIII (1716)
Iscrizione: GIULIANO BERZIO MILANESE FECE PER LA SUA DIVOSIONE ANNO 1716
Secondo quanto riportato da Enzo Battaglia il cancello si trovava nell'abside e velava la statua di San Vito. L'opera, eseguita in rame, propone l'interpretazione di una sintassi formale improntata ad un lessico tardo barocco.
pagina a cura di: Salvatore Geraci